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5 verità che dovresti sapere sulle porte a filo muro.

Ecco 5 verità che dovresti saper sulle porte a filo muro e che ti aiuteranno a scegliere la migliore per te.

1. Ci sono alcuni motivi importanti per smettere di verniciare a mano i pannelli porta.

La scelta di verniciare a mano i pannelli porta è spesso determinata dalla convinzione di poter risparmiare tempo e denaro facendo verniciare direttamente in cantiere il pannello porta.

Ma non è proprio così e vediamo nel dettaglio cosa comporta la verniciatura in opera:

  • L’impegno di una persona per diverse ore.
  • L’impegno di tempo per reperire il primer e la vernice apposita.
  • La necessita di uno spazio pulito dove eseguire le operazioni e lasciar asciugare il pannello (che andrà verniciato necessariamente da entrambi i lati per evitare qualsiasi rischio di deformazione).
  • Il rischio di un risultato poco soddisfacente o addirittura di ottenere un pannello imbarcato.

Non si tratta quindi esattamente di qualcosa di semplice e immediato, come molti amano credere, soprattutto se bisogna verniciare più di un panello porta.

Oltretutto, per quanto l’operatore possa essere esperto, il risultato finale potrà forse essere gradevole ma mai superbo.

Inoltre, il tuo cliente ha innanzitutto scelto una porta filo muro. Quindi ha sicuramente in mente un risultato estetico raffinato e ricercato.

Per cui gli importa di ricevere un lavoro eseguito a regola d’arte e di avere delle porte che siano da wow. Non vuole vedere difetti e soprattutto non vuole vedere le porte che deperiscono sotto i suoi occhi.

La verniciatura in opera rende la superficie della porta come quella del muro. Sarà inevitabile che si sporchi e degradi nel tempo, dato che inevitabilmente la porta verrà toccata o urtata.

2. I telai anodizzati sono solo un costo inutile in più e in realtà non portano alcun vantaggio.

Come ben sai, durante la fase di posa, anche nel caso dei sistemi a secco, si deve utilizzare dello stucco per la finitura che viene fatta a più mani. Gli additivi degli intonaci e dello stucco macchiano e rovinano l’anodizzazione, anche se in alcuni casi è applicata una pellicola protettiva: inevitabilmente lo stucco si infila lo stesso e andrà a rovinare il telaio.

Nel processo di finitura e di applicazione dello stucco il telaio si sporca.

Le croste vanno grattate con la spatola e poi con della garza (rete) si strofina il telaio per rimuovere il resto dello stucco (se non fai così, questo è un piccolo trucco che ti consiglio di provare). E fare

queste operazioni su un telaio finito lo rovinerebbe.

Altra questione è la fase di verniciatura: il telaio anodizzato andrà mascherato nel momento in cui si verniceranno le pareti per non rischiare di sporcarlo. E questo equivale a ulteriore lavoro e tempo da impiegare.

Per finire: il senso di una porta filo muro è che si mimetizzi con l’ambiente, scomparendo.

Che senso ha dunque colorare il telaio facendolo risaltare rispetto alla parete? E questo soprattutto nel momento in cui il telaio non è nemmeno spesso quando la parete.

3. Non tutti vogliono le solite porte 80×210 standard. Sai come soddisfare la richiesta di grandi porte su misura?

La normativa stabilisce che le porte di accesso di ogni edificio e unità immobiliare debbano essere larghe almeno 80 cm (luce netta), mentre le altre porte devono avere una larghezza minima

di 75 cm. L’altezza standard e più conosciuta è invece di 210 cm. Si parla quindi di dimensioni minime.

Ma non sempre un progetto vuole fermarsi al minimo, non sempre gli utilizzatori finali desiderano limitarsi a porte 80×210.

Perché limitarsi allo standard? Spesso capita al contrario di desiderare qualcosa di più ampio. Alcuni spazi importanti o progettati secondo particolari idee e inclinazioni richiedono altezze e larghezze superiori.

Arrivare a una larghezza di 120 e un’altezza di 360 cm ti permetterebbe di rispondere a quella clientela che si ritrova in situazioni particolari e che cerca porte per ambienti importanti che non vogliono limitarsi allo standard, ma sono progettati su misura per andare oltre i canoni usuali.

Dunque, se i tuoi clienti dovessero chiederti una porta filo muro fuori standard o addirittura enorme, sapresti accontentarli?

4. Le porte reversibili non sono geniali come ti hanno fatto credere finora.

  • Le porte senza coprifili reversibili sono disponibili solo nelle misure standard.

Le porte senza coprifili reversibili si possono, infatti, realizzare solo con h 210 cm.

Cosa comporta questo?

A) Non sono utilizzabili in qualsiasi progetto e non vanno sempre incontro alle vere esigenze del cliente.

B) Scegliendo le porte reversibili, laddove si desidera una porta di altezza oltre lo standard, si dovrà optare per una porta diversa. In questo modo l’uniformità e la coerenza del progetto e dell’ambiente sono messe a repentaglio.

  • Inefficienza funzionale. Le porte senza coprifili reversibili, per essere tali, sono prive della battuta superiore.

Cosa comporta questo? Niente battuta e niente guarnizione di battuta sul voltino, come per il lato sotto che va a pavimento, perché per riuscire ad ottenere da un singolo pannello porta 4 sensi di apertura, qualcosa bisogna togliere.

Il risultato è una minore efficienza in termini di separazione degli ambienti, viene a mancare quindi una delle funzioni fondamentali di una porta: separare anche acusticamente.

  • Le porte senza coprifili reversibili hanno il telaio dello stesso spessore dell’anta.

Cosa comporta questo? L’installazione di una porta reversibile è un incubo per il posatore poiché comporta inutili perdite di tempo. Ad esempio sarà necessario ri- quadrare dopo aver posato il

telaio in alluminio.

  • Il posatore deve preparare il senso di apertura in cantiere, sul pavimento.

Non è così comodo svolgere questa operazione. Le parti del telaio in alluminio sono da assemblare sul posto, con la necessità di serrare anche le squadrette per gli

angoli a 90°.

Questo lavoro invece di essere fatto dall’azienda produttrice è lasciato sulle spalle di chi installa.

I produttori la fanno facile nei video dimostrativi, ma per quanto possano sostenerlo rimane una perdita di tempo che aumenta anche il rischio di errori.

  • Le porte reversibili vengono fornite in un’unica scatola, per cui in cantiere telaio e pannello arrivano insieme.

Anche se serve inizialmente solo il telaio, nel bel mezzo della polvere e di operazioni come la costruzione delle pareti divisorie si dovrà trovare il posto per conservare i pannelli evitando di danneggiarli finché non dovranno essere installati dopo la finitura delle pareti.

5. I problemi che hai avuto in cantiere finora con le porte a filo muro sono dovuti al fatto che il telaio non ha lo stesso spessore della parete in cartongesso.

La solita porta senza coprifilo, avendo un telaio da massimo 5 cm di spessore, richiede una posa lunga e la riquadratura della parete (dato che la parete ha uno spessore superiore).

In poche parole è obsoleta e ci si mette troppo per installarla: il telaio non è stato progettato per pareti in cartongesso e la posa richiede un impiego di tempo e risorse spropositato.

In particolare, si devono applicare diversi strati di lastre per poter riquadrare lo spessore della parete in cartongesso. Tutto questo allunga i tempi e non garantisce risultati estetici impeccabili.

Ora, immagina questo: una porta A FiLO, nata e progettata per il cartongesso, che offre ben tre varianti di telaio per tre diversi spessori di parete, sia per casi a lastra singola sia per casi a doppia lastra per lato.

In questo modo non sarà necessario riquadrare e non ci saranno paraspigoli da stuccare.

Cosa si ottiene così?

  • Posa veloce (tempi dimezzati)
  • Cantiere veloce
  • Risultato eccellente
  • Telaio perfettamente integrato che scompare (basta verniciarlo insieme alla parete)
  • Zero crepe (per un risultato oltre le aspettative)

Adesso scegli tu: puoi continuare a faticare per installare le porte con telai spessi come l’anta sperando in un buon risultato, oppure puoi lasciare che una soluzione nuova ti faciliti e velocizzi il lavoro come mai avresti immaginato.

Scopri subito la porta A FiLO ECA, che si installa in metà tempo grazie al telaio dello stesso spessore della parete in cartongesso.